Il caso del Prof. Sabatino, primario di neonatologia di Chieti, oggi sottoposto agli arresti domiciliari per presunte molestie sessuale a danno delle pazienti, è la notizia che più di ogni altra ha suscitato riflessione in questi giorni su un fenomeno che sta emergendo sempre più frequentemente ovvero la richiesta di prestazioni sessuali in cambio di favori di ogni tipo.
L’indagine scaturita da due denunce per molestie sessuali, presentate da una mamma e da una zia di un’altra donna che sarebbero state oggetto di attenzioni particolari e non gradite durante le visite ai bambini.
Le violentano fisicamente, le distruggono psicologicamente. Le trattano come merce di scambio: il corpo della donna per ottenere un alloggio, un posto di lavoro oppure, come in questo caso, per assicurare cure efficaci al proprio bambino malato. Uomini che odiano le donne e che utilizzano il loro potere sociale o la forza bruta per affermare la loro sconfinata insicurezza. «La violenza di genere c’è sempre stata, non è un fenomeno attuale, ma oggi è più sentito e emerge anche grazie ai centri antiviolenza che operano sul territorio» sostiene Francesca Di Muzio, avvocato penalista e presidente del centro antiviolenza Donn’è che ha sede all’ospedale Bernabeo di Ortona «c’è più consapevolezza anche se le donne, purtroppo, devono continuare a fare i conti con il ruolo di sudditanza nei confronti dell’uomo imposto dall’educazione ricevuta in famiglia: sottomettersi senza reclamo.
La modalità attuata dal primario fa parte inoltre di un costume sociale che è diventato un vero e proprio disvalore quello di legare il corpo delle donne a merce di scambio ed utilizzare questo messaggio in ogni forma di comunicazione sociale. Comunicazione che viene messa in discussione oggi dall’attività dei centri antiviolenza che trovano la matrice della violenza proprio all’interno di questi messaggi errati e legati ad una immagine del famminile che va ricostruita.
Pensiamo all’inchiesta delle baby squillo a Roma e di quanto occorre lavorare sul cambiamento del sistema di valori.
Ed è proprio questo sistema errato di valori che giustifica richieste come quelle avanzate dal Dott. Sabatino e dagli uomini che ancora pensano di poter utilizzare il loto ruolo sociale rappresentato dal potere maschile per soddisfare i loro bisogni.
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