Il contributo unificato (C.U.) è una delle tasse che viene applicata alle cause civili. Questa deve essere versata all’inizio del procedimento giudiziario, nel momento in cui si effettua la cosiddetta “iscrizione a ruolo”.

Il C.U. viene pagato presso le tabaccherie autorizzate le quali rilasciano una comune ricevuta (simile ad una marca da bollo) che viene poi applicata dal cancelliere sulla “nota di iscrizione a ruolo” precompilata dall’avvocato.

Tale pagamento è deducibile in fase di dichiarazione dei redditi. Per comodità, generalmente, il C.U. viene versato dal cliente all’avvocato, il quale si incarica di pagare tale importo per conto del proprio assistito.

Più in generale, si tratta di spese legate alla gestione della “macchina della giustizia” che variano in base al tipo ed al valore della causa. La sua disciplina è determinata dal DPR 115/2002 e successive modifiche. La volontà iniziale del legislatore era quella di sostituire il C.U. le marche da bollo, cosa che avvenne solo in parte, perché a tutt’oggi, unitamente al C.U., il cittadino è chiamato a versare una marca da bollo di Euro 27,00 (Anticipazioni forfettarie dai privati all´erario nel processo civile) prevista dall’art. 30 del T.U. così come modificato dalla Legge Stabilità 2014).

A beneficio dei clienti e dei colleghi, pubblichiamo un breve schema riassuntivo relativo al contributo unificato.

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